Gli sdraiati

Gli sdraiati

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  • Create Date:2021-03-29 07:13:33
  • Update Date:2025-09-06
  • Status:finish
  • Author:Michele Serra
  • ISBN:8807885751
  • Environment:PC/Android/iPhone/iPad/Kindle

Summary

“Dormi。 Nel tuo assetto classico, sul divano, in mutande, davanti alla tivù accesa。 La spengo。”

Forse sono di là, forse sono altrove。 In genere dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo。 Sono gli sdraiati。 I figli adolescenti, i figli già ragazzi。 Michele Serra si inoltra in quel mondo misterioso。 Non risparmia niente ai figli, niente ai padri。 Racconta l’estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un’ostilità che nessuna saggezza riesce a placare。 Quando è successo? Come è successo? Dove ci siamo persi? E basterà, per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna? Fra burrasche psichiche, satira sociale, orgogliose impennate di relativismo etico, il racconto affonda nel mondo ignoto dei figli e in quello almeno altrettanto ignoto dei “dopopadri”。 Gli sdraiati è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia。 Ed è anche il piccolo monumento a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che gli “eretti” non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere。

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Reviews

Giorgia

Ma posso dire CHE PALLLEEEEE?Stavo cercando un audiolibro da ascoltare una domenica pomeriggio e mi sono imbattuta in questo, che mi ha fatto solo incazzare。 Salvo solo la voce di Claudio Bisio。 Se avessi avuto il libro tra le mani, lo avrei lanciato。Mai letto un libro con così tanti stereotipi (e i romanzi rosa li ho letti 😂)。

Giulia Amadini

Un monologo appassionante e dalla retorica affascinante e scorrevole allo stesso tempo。 Altamente consigliato per un’ introspezione caratteriale della figura di figlio。 La figura della montagna accompagna dolcemente tutto il libro, seppur carica di tristezza。。。 ed è proprio la stessa montagna che porta ad una fine emozionante。 Bellissimo!

Montauk

Okay Michele Serra è il peggio boomer compiaciuto da si stava meglio quando si stava peggio, però il bene che vuole al figlio è una cosa commoventissima, il rapporto delicatissimo tra adolescente e genitore adulto è autentico e quasi tragico。 Eppure che bello, quanto mi ha ricordato mia mamma, questo rifiuto del rapporto, questo desiderio di vicinanza respinto, l’amare qualcuno (tuo figlio) di quasi sconosciuto。 Che poi a ben vedere Serra lo sa che il tuo tradizionalismo è fondato su qualcosa di Okay Michele Serra è il peggio boomer compiaciuto da si stava meglio quando si stava peggio, però il bene che vuole al figlio è una cosa commoventissima, il rapporto delicatissimo tra adolescente e genitore adulto è autentico e quasi tragico。 Eppure che bello, quanto mi ha ricordato mia mamma, questo rifiuto del rapporto, questo desiderio di vicinanza respinto, l’amare qualcuno (tuo figlio) di quasi sconosciuto。 Che poi a ben vedere Serra lo sa che il tuo tradizionalismo è fondato su qualcosa di debole。 Che bello l’ultimo capitolo。 。。。more

Alessandro Vicenzi

Ok, boomer

Chiara Marchese

Avevo questo libro sullo scaffale da troppi mesi o forse anni。。。beh insomma, poteva anche rimanerci。 Un mix di qualunquismi, frasi paternalistiche e moralistiche del tipo "non ci sono più i giovani di una volta"。 Riflessioni su dislessia e altro accompagnate da: "a noi un tempo non ci seguiva nessuno e siamo ancora vivi"。 Per carità qualche frasetta qua e là si salva, ma per me è comunque un grande no。 La tematica intergenerazionale è affrontata con superficialità e non riesco ad attribuirlo esc Avevo questo libro sullo scaffale da troppi mesi o forse anni。。。beh insomma, poteva anche rimanerci。 Un mix di qualunquismi, frasi paternalistiche e moralistiche del tipo "non ci sono più i giovani di una volta"。 Riflessioni su dislessia e altro accompagnate da: "a noi un tempo non ci seguiva nessuno e siamo ancora vivi"。 Per carità qualche frasetta qua e là si salva, ma per me è comunque un grande no。 La tematica intergenerazionale è affrontata con superficialità e non riesco ad attribuirlo esclusivamente alla brevità del libro。 Meno male che era corto, altrimenti non l'avrei neanche finito sinceramente。 。。。more

Chiara Ros Cap

Michele Serra con la sua penna meravigliosa e la pungente ironia che lo caratterizza descrive un rapporto padre figlio pieno di incertezze e frasi non dette, ma anche uno scontro/incontro generazionale e la paura di non essere mai abbastanza o di esser stati troppo。 Come nei migliori libri, si piange e si ride contemporaneamente。 Bellissimo。

Desca Ang

This review is taken from my IG account @descantoWhat is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic?Ah, that is what Serra tells us in his book。 Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today。 It is written sarcastically in a long monologue which will make This review is taken from my IG account @descantoWhat is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic?Ah, that is what Serra tells us in his book。 Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today。 It is written sarcastically in a long monologue which will make you giggle because of the satire yet offer you a reflective moment to spotlight the problem delivered。The book is a light reading。 It's a fun one with an interesting subject to deliver。 However, after few pages, the monologue is getting to monotone for me。 The author can just deliver the mockery in such deeper way yet what I have read was somehow just too superficial。The novel was adapted into a movie in 2017。 The comedy-drama adaptation is starred by Claudio Bisio and is directed by Francesca Archibugi。 The movie somehow is more interesting than the novel。 Give it a go。#bookish #booklover #bookishindonesia #bookaholic #bookstagram #bookstagramindonesia #bibliophile #bookreview #bookreviewer #booknerd #bookaddict #bookblogger #bookaesthetic #bookenthusiast #descalibrary #descaslibrary #descanto #fictionbook #nonfiction #igreads #igbook #instaread #instabooks #literatureisliving #riotgrams #micheleserra #italianwriter #italianliterature #glisdraiati #DescaReadBookNo09in2021 。。。more

Stefano Lodi

Forse un po' troppo breve, ma illuminante。 Forse un po' troppo breve, ma illuminante。 。。。more

Paola Calcagno

Bello ed altrettanto bello lo spettacolo teatrale

piuttostomale

"signora mia questi giovani d'oggi" "signora mia questi giovani d'oggi" 。。。more

Pilar

Padre reflexiona sobre su hijo adolescente

Alis

🇮🇹 Ho dovuto fare leva su tutta la mia forza di volontà per riuscire a finire questo ammasso di insulti rivolto ad una generazione che, per quanto ho potuto leggere, lo scrittore non conosce: egli infatti si limita a criticare ogni aspetto della vita dei “Giovani”, senza riflettere sulle motivazioni dei loro comportamenti。 Altra cosa che mi ha intristito è la generalizzazione: non tutti i giovani di oggi sono come il figlio dell’autore, così come non tutti i giovani degli anni ‘60 non erano hipp 🇮🇹 Ho dovuto fare leva su tutta la mia forza di volontà per riuscire a finire questo ammasso di insulti rivolto ad una generazione che, per quanto ho potuto leggere, lo scrittore non conosce: egli infatti si limita a criticare ogni aspetto della vita dei “Giovani”, senza riflettere sulle motivazioni dei loro comportamenti。 Altra cosa che mi ha intristito è la generalizzazione: non tutti i giovani di oggi sono come il figlio dell’autore, così come non tutti i giovani degli anni ‘60 non erano hippie e come non tutti i giovani degli anni ‘70 non piaceva ballare。L’unica cosa che si salva di questo libro è il finale, che probabilmente ho apprezzato solo per via della mia passione per la montagna。🇬🇧 I had to use all my wills to end the pile of insults directed to a generation which, as far as I could read, the writer does not even know。 He merely criticises every aspect of the life of the 'Giovans', without reflecting on the reasons for their behaviour。 There is something else that intruded me with is generalisation: not all young people today are like the author’s son, nor all young people in the 1960s were not hippies and not all young people in the 1970s did not like dancing。The only thing saved in this book is the final, which I probably only appreciated because of my passion for the mountain。 。。。more

Elisa David

Ok boomer

bianca

3。5seppur molto conciso permette di fare molte riflessioni, sia dalla parte genitoriale, sia dalla nostra parte di giovani。 questo libro forse per la prima volta non mette in dubbio e in ridicolo solo i giovani, gli sdraiati, ma anche gli anziani, i genitori, riconoscendone i tanti sbagli e soprattutto le tante difficoltà di dialogo。 il rapporto genitore-figlio è forse uno dei più complicati, ma credo sia necessario riconoscere le difficoltà esistenti da entrambi le parti per provare a migliorar 3。5seppur molto conciso permette di fare molte riflessioni, sia dalla parte genitoriale, sia dalla nostra parte di giovani。 questo libro forse per la prima volta non mette in dubbio e in ridicolo solo i giovani, gli sdraiati, ma anche gli anziani, i genitori, riconoscendone i tanti sbagli e soprattutto le tante difficoltà di dialogo。 il rapporto genitore-figlio è forse uno dei più complicati, ma credo sia necessario riconoscere le difficoltà esistenti da entrambi le parti per provare a migliorare, proprio come questo libro attraverso sentimenti mai espressi, cerca di fare。 Serra non addossa le colpe solo ai giovani, ma anzi credo ci capisca e talvolta ci giustifichi , riconoscendo appuno i tanti errori, e direi la saccenza, delle generazioni precedenti。 grazie per questo libro, dove finalmente viene descritta una realtà a 360 gradi。 。。。more

Svalbard

Ecco qui un libro che non avrei mai pensato di leggere, un po’ perché essendosene parlato anche troppo conoscevo già l’argomento, e ne avevo letto ampi stralci, un po’ perché dal suddetto argomento mi pare di essere del tutto alieno ed estraneo。 Poi, complice un po’ uno dei tanti pusher che stazionano nei paraggi del mio lavoro, leggi le bancarelle di libri usati a metà prezzo, un po’ perché Michele Serra mi è sempre piaciuto fin dai tempi di Cuore, le cose che dice e che scrive le ho sempre, o Ecco qui un libro che non avrei mai pensato di leggere, un po’ perché essendosene parlato anche troppo conoscevo già l’argomento, e ne avevo letto ampi stralci, un po’ perché dal suddetto argomento mi pare di essere del tutto alieno ed estraneo。 Poi, complice un po’ uno dei tanti pusher che stazionano nei paraggi del mio lavoro, leggi le bancarelle di libri usati a metà prezzo, un po’ perché Michele Serra mi è sempre piaciuto fin dai tempi di Cuore, le cose che dice e che scrive le ho sempre, o quasi, condivise al 110% (restando spiazzato peraltro per l’odio che gli viene riservato da un po’ di tempo da parecchio del cosiddetto “popolo di sinistra” – allora quell’odio me lo meriterei pure io?) me lo sono comprato e me lo sono letto in tempi relativamente brevi。 Non mi dilungo sull’argomento e i contenuti, che ai più saranno già stranoti per i motivi di cui sopra: il libro in sostanza è una sorta di lettera aperta di un padre al proprio figlio, quello che potremmo definire un “giovane d’oggi” con tutto ciò che comporta (pigrizia epocale, pessimi gusti nel vestirsi e nel curarsi, nessun interesse verso il proprio futuro, cuffiette perennemente innestate, connessione perennemente attiva via cellulare con i propri pari, estraneità a tutto ciò che lo circonda, eccetera)。 Azzardo solo qualche osservazione a margine。 Concordo con chi dice che con ogni probabilità il distacco e l’incomprensione generazionale sono quelli di sempre, solo che oggi si esprimono mediante altri mezzi ed altre forme, e quindi l’angoscia da fine del mondo di Serra, almeno come la esprime il padre-io narrante di questo libro, vista sotto questo profilo, è abbastanza immotivata。 Personalmente, non avendo figli, in qualche modo mi situo in una posizione “intermedia” tra il padre e il figlio。 Da un lato anche a me, qualche volta, lasciano perplessi questi “giovani d’oggi” più che altro per la totale mancanza di gusto, o con un gusto totalmente deviato (diverso il giudizio invece sulle “giovani d’oggi” quando riescono a rendersi attraenti e desiderabili)。 Dall’altro lato, molti dei rimproveri che il padre-Serra muove al figlio mi hanno irritato, e ho sentito considerevole solidarietà con il figlio。 Se da un lato mi dispiace il fatto, oggi che so quanto è difficile mantenere pulita e ordinata una casa, di non aver ai tempi posto la dovuta attenzione, ad esempio, a lasciare in ordine la cucina o a tenere pulito il bagno (a mia scusante va una madre che riteneva che la mia buona volontà avrebbe comunque fatto danni “a prescindere”) dall’altro non vedo proprio per quale motivo si debba considerare doveroso alzarsi presto quando non si ha scuola per andare a fare una cosa di cui non si condividono motivi e necessità come una vendemmia in Langa。 Personalmente mi pare un grandioso esempio di vezzo intellettuale: una volta questo genere di cose lo facevano contadini morti di fame che avrebbero venduto la madre per saper leggere e scrivere ed ottenere un lavoro dietro alla scrivania con cui pagarsi cibo e carbone per la stufa (vedi certe memorie di Cesare Pavese); non vedo proprio il motivo per cui oggi gente che potrebbe pagarsi tranquillamente il vino o l’uva in tavola (ed eventualmente, se padrona di vigne, lavoranti) debba considerare come virtuoso ed esaltante andare a contendere acini d’uva di primo mattino con vespe incazzuse。 Poi, se uno è masochista affari suoi (e ne conosco molti, anche giovani, che a settembre corrono a fare la vendemmia come se ne andasse della loro vita) ma non vedo perché il resto del mondo debba essere stigmatizzato se non condivide le sue perversioni。 Altra questione: l’uso smodato di cellulari, aggeggi per ascoltare musica ed assimilati。 Ai miei tempi queste cose non c’erano (purtroppo, devo dire) ma esistevano, ad esempio, i giornaletti di Topolino che personalmente usavo nella stessa modalità, immergendomi nella lettura ogni volta che volevo estraniarmi dal mondo, soprattutto quando il mondo (leggi: i miei genitori) voleva a tutti i costi “intraniarmi”。 Mi sono chiesto perché, e mi sono anche risposto: perché era un ottimo modo per sfuggire in un Paradiso artificiale (quello di Paperopoli e simili) ed evitare le cappe di angosce di una famiglia dove non aveva tanto corso l’incazzatura plateale, quella delle pentole che volano e dei piatti che si spaccano, quanto i sordi rancori, i sospiri stereofonici, gli sguardi evitati, i toni di voce che sottintendevano sempre una rabbia repressa, eccetera。 Che ipod e simili non siano anch’essi, soprattutto se utilizzati in contesti familiari e sociali, strumenti per evitare stati d’animo altrui invadenti e giudicanti, e crearsi un proprio angolino virtuale dove – si spera – nessuno possa disturbarti? Forse, ma forse, una riflessioncina su questo andrebbe fatta。 La mitica gita al colle della Nasca: io con mio padre al colle della Nasca, o un suo equivalente, ci andavo, e mi piaceva pure, e tanto。 Ma poi, guarda un po’, è stato lui che a un certo punto non è più voluto venire。 O, più semplicemente, non è più venuto perché se n’è andato。 Ho dovuto aspettare molti anni, per trovare persone con cui poter tornare al colle della Nasca。 Per cui, evitiamo di dare tutte le colpe alle giovani generazioni。 Il negozio di felpe americane di Milano: questa sì, bellissima la descrizione di quell’ambiente, afflati erotici compresi。 Mi ha fatto venire una gran voglia di andare a vedere che razza di posto sia, e se le commesse sono veramente così belle, anche se difficilmente le felpe me le comprerei lì。 In fin dei conti un libro piacevole, che si legge con leggerezza, in cui molti potranno riconoscere qualcosa di noto o riconoscersi essi stessi, e la cui scrittura di Serra si lascia molto apprezzare anche se personalmente lo preferisco come corsivista o giornalista; quando si mette a fare lo scrittore mi pare proprio tanto un “Benni ma non posso”… Per concludere: forse gli “adulti” non se ne rendono conto, ma difendere la propria individualità, il proprio modo di essere di fronte ad un mondo che li vorrebbe a tutti i costi diversi ed uguali, per i giovani è atrocemente stressante。 Per cui voglio dar loro un consiglio: quando gli “adulti” mettono in discussione i vostri modi di essere, di vestire, eccetera, provateci a fare come vi dicono; vestitevi classico; se siete ragazze non truccatevi o fatelo, a seconda dei casi e di quello che vi viene richiesto; toglietevi l’ipod, se vi viene chiesto di comunicare fatelo, sommergete i vostri genitori di chiacchiere insulse, raccontate la rava e la fava di vostri amici che non conoscono giusto per riempire quei vuoti del discorso che a loro, i genitori, fanno tanto paura。 Se vi viene chiesto di limitare le uscite, fatelo e riempite il tempo stranamente libero che vi troverete ad avere di altre attività che però siano soltanto vostre。 Date loro l’illusione di avere un controllo。 Tanto, poi, quando avrete l’età, la forze economica e l’opportunità di scegliere, potrete scegliere tutt’altro rispetto a quello che loro avrebbero voluto – seguendo il grandioso esempio del figlio di “Una donna spezzata” di Simone de Beauvoir, secondo racconto – e fargliela pagare una volta per tutte, in un colpo solo。 。。。more

Giulia

Non memorabile, ma il capitolo 12 sull'epica guerra tra Giovani e Vecchi è da leggere。 Non memorabile, ma il capitolo 12 sull'epica guerra tra Giovani e Vecchi è da leggere。 。。。more

Matilde Tengattini

Michele Serra, con leggerezza ed ironia, spiega come gli adolescenti dell'ultima generazione siano "sdraiati", ovvero svogliati, pigri e seguenti le mode mainstream del momento senza domandarsi se siano giuste o sbagliate oppure se siano davvero inerenti alla propria attitudine Michele Serra, con leggerezza ed ironia, spiega come gli adolescenti dell'ultima generazione siano "sdraiati", ovvero svogliati, pigri e seguenti le mode mainstream del momento senza domandarsi se siano giuste o sbagliate oppure se siano davvero inerenti alla propria attitudine 。。。more

Elisabetta Montagna

Chi dà del “vecchio trombone” a Michele Serra ha davvero letto questo libro? Probabilmente sono stata “aiutata” dalla lettura per l’audiolibro da parte di Claudio Bisio (fenomenale) che ha esplicitato il tono ironico che pervade l’opera, ma penso che basti arrivare alla fine per capire quanto il vero fulcro del discorso: non sono “gli sdraiati”, ma il ruolo dei genitori。 Da diciannovenne, posso dire che mi sono rispecchiata in alcuni aspetti del giovane coprotagonista (alcuni, è ovvio, erano “ec Chi dà del “vecchio trombone” a Michele Serra ha davvero letto questo libro? Probabilmente sono stata “aiutata” dalla lettura per l’audiolibro da parte di Claudio Bisio (fenomenale) che ha esplicitato il tono ironico che pervade l’opera, ma penso che basti arrivare alla fine per capire quanto il vero fulcro del discorso: non sono “gli sdraiati”, ma il ruolo dei genitori。 Da diciannovenne, posso dire che mi sono rispecchiata in alcuni aspetti del giovane coprotagonista (alcuni, è ovvio, erano “eccessivamente” stereotipati, sempre in maniera del tutto ironica ma calzante) ma mi sono sentita anche molto vicina al padre。 L’accurata, ma mai pesante, indagine psicologica mi ha permesso di sentirmi coinvolta nelle vicende e nei discorsi di un personaggio il cui ruolo non è il mio, né lo sarà per molto tempo。 È quello che considero un ottimo lavoro。(Piccolo spoiler dopo questo punto。) Se devo trovare una “pecca”, ma dovrei ritornare sul passaggio specifico e rileggerlo/riascoltarlo per sincerarmene (ho appena finito di ascoltare l’audiolibro, sto scrivendo tutto ciò “a caldo”), è la lettera di Alzheimer alla nipote: alcune uscite mi sono sembrate strane (la guerra è una cosa da uomini, bisogna fare figli, ecc cozzano abbastanza con la mia visione del mondo), ma in effetti erano coerenti con il personaggio。 Il punto sarebbe determinare se tale lettera esprime il punto di vista dell’autore, ma in ogni caso è un “difetto” minimo e non centrale nel contesto dell’opera。 。。。more

Andrea

Libro semplice, bello, genuino che racconta in maniera forte ma allo stesso tempo delicata il rapporto intergenerazionale tra due mondi che si allontanano sempre di più, dove emerge che non esistono i buono o i cattivi ma solo due visioni del mondo diverse e che sta a noi trovare il mondo di farle conciliare。 Consigliatissimo

Gabinka Ricciocornia

Tecnicamente non posso dire di aver letto questo libro, dato che ne ho ascoltato l'audiolibro。 Potrebbe sembrare un dettaglio ininfluente (e forse per altri romanzi lo è davvero), ma questa volta è diverso。 Claudio Bisio non si è limitato a "leggere ad alta voce": Claudio Bisio ha interpretato il libro。 E sinceramente non so se il risultato mi sia piaciuto così tanto per merito esclusivo di Michele Serra o se questa lettura così intensa ed espressiva abbia influenzato il mio giudizio finale。"Gli Tecnicamente non posso dire di aver letto questo libro, dato che ne ho ascoltato l'audiolibro。 Potrebbe sembrare un dettaglio ininfluente (e forse per altri romanzi lo è davvero), ma questa volta è diverso。 Claudio Bisio non si è limitato a "leggere ad alta voce": Claudio Bisio ha interpretato il libro。 E sinceramente non so se il risultato mi sia piaciuto così tanto per merito esclusivo di Michele Serra o se questa lettura così intensa ed espressiva abbia influenzato il mio giudizio finale。"Gli Sdraiati" parla dell'eterno conflitto tra generazioni, del rapporto complicato tra padri e figli, delle reciproche incomprensioni e dei timidi tentativi di superare l'incompatibilità tra il mondo di ieri e quello di oggi。 Con un'ironia sferzante ma mai feroce, l'autore riflette (e invita a riflettere) sull'incomunicabilità tra due universi che appaiono oggi più distanti che mai。 Ironizzando sulle nuove generazioni, e sulla propria incapacità di comprenderle, il protagonista tenta di costruire un ponte laddove invece c'è un abisso。 Non si tratta però della retorica trita e ritrita dei giovani d'oggi che non sono più come quelli di una volta, né di un costante e insensato paragone tra "noi" (vecchi irreprensibili sul piedistallo) e "loro" (giovani scansafatiche irrecuperabili)。 Il protagonista analizza lucidamente le due opposte fazioni, ognuna con pregi e difetti, mostrando di saper riconoscere i propri limiti e i propri difetti e, forse, tifando segretamente per i giovani。 。。。more

Rosa

Usa

Giorgio Borroni

Pessimo。Pretestuoso, privo di trama, un elenco di luoghi comuni dove il gap generazionale viene trattato in modo grossolano, simile ai post dei cinquantenni su facebook。 Apprezzo il tentativo di umorismo, qualche battuta riuscita, in mezzo a un mare di nulla cosmico comunque

Francesco Naccarato

This review has been hidden because it contains spoilers。 To view it, click here。 Libro interessante。。。ho odiato i protagonisti in egual modo, ma la storia é piacevole e quasi emozionante!

NunziaMú

Grigio。 Semplicemente grigio。 Ha la volontà di voler essere profondo ma non riesce a trasmettere nessuna emozione。 Appena finito, domani non ricorderò nemmeno il titolo。

Chiara

È stato difficile da leggere, sentendomi molto colpita dalle frecciate che Serra lancia ai ragazzi che fanno ancora parte della mia generazione。 Scritto con grande maestria e un linguaggio ricercato, forse un po' pretenzioso per i miei gusti personali。 È stato difficile da leggere, sentendomi molto colpita dalle frecciate che Serra lancia ai ragazzi che fanno ancora parte della mia generazione。 Scritto con grande maestria e un linguaggio ricercato, forse un po' pretenzioso per i miei gusti personali。 。。。more

inviti superflui

Rapporto complicato a causa della mancanza di comunicazione tra padre e figlio。 Nonostante io abbia poco più di vent’anni mi sono immedesimata più nel padre che nel figlio。 Il loro rapporto é del tutto inesistente, si parlano appena e si vedono raramente anche se condividono lo stesso tetto。 Un figlio menefreghista e la figura di un padre che mi ha molto intenerito, che ormai ha rinunciato al provare ad educare suo figlio, ormai arreso alla mancanza di comunicazione。 Salvo davvero poche pagine d Rapporto complicato a causa della mancanza di comunicazione tra padre e figlio。 Nonostante io abbia poco più di vent’anni mi sono immedesimata più nel padre che nel figlio。 Il loro rapporto é del tutto inesistente, si parlano appena e si vedono raramente anche se condividono lo stesso tetto。 Un figlio menefreghista e la figura di un padre che mi ha molto intenerito, che ormai ha rinunciato al provare ad educare suo figlio, ormai arreso alla mancanza di comunicazione。 Salvo davvero poche pagine di questo libro, nonostante ci fossero dei buoni spunti che potevano essere portati avanti, l’autore si é concentrato più sul descrivere una guerra (reale) tra giovani e vecchi, che ho trovato davvero noiosa, invece di continuare a focalizzarsi sul rapporto padre-figlio vero e proprio。 。。。more

Chiara

Una prospettiva troppo stretta sulla generazione giovanile di questi anni, perchè generalizzare un comportamento e un'esperienza personale ad una situazione globale che non gli rassomiglia? E poi perché scaricare tutte le colpe e i giudizi sui figli senza applicare un minimo di introspezione o semplice esame di coscienza? Peccato, mi aspettavo di più di una forte critica a mio parare esagerata。 Stupenda la struttura del racconto e l'ironia su certe situazioni iperbolizzate。 Il modo di scrivere s Una prospettiva troppo stretta sulla generazione giovanile di questi anni, perchè generalizzare un comportamento e un'esperienza personale ad una situazione globale che non gli rassomiglia? E poi perché scaricare tutte le colpe e i giudizi sui figli senza applicare un minimo di introspezione o semplice esame di coscienza? Peccato, mi aspettavo di più di una forte critica a mio parare esagerata。 Stupenda la struttura del racconto e l'ironia su certe situazioni iperbolizzate。 Il modo di scrivere senza dubbio non ha pecche, ma il contenuto di sicuro si。 。。。more

Giulia Castagna

Questo libricino tanto osannato dalla critica ha un po’ deluso le mie aspettative: i giovani sono descritti come “gli sdraiati”: sempliciotti, trogloditi, a tratti amebe senza un minimo di criterio che passano le loro giornate tra divano, tecnologia e sigarette。 Il rapporto padre-figlio è un po’ troppo stereotipato e il padre ha la stessa energia di quelle persone in Futurama con il parassita in testa (sì quella specie di polipo verde che annulla il cervello di tutti)。 Inoltre, nonostante la scr Questo libricino tanto osannato dalla critica ha un po’ deluso le mie aspettative: i giovani sono descritti come “gli sdraiati”: sempliciotti, trogloditi, a tratti amebe senza un minimo di criterio che passano le loro giornate tra divano, tecnologia e sigarette。 Il rapporto padre-figlio è un po’ troppo stereotipato e il padre ha la stessa energia di quelle persone in Futurama con il parassita in testa (sì quella specie di polipo verde che annulla il cervello di tutti)。 Inoltre, nonostante la scrittura in generale sia abbastanza fluida, la parte della Grande Guerra farebbe crollare l'attenzione di qualsiasi lettore。 Insomma, si salva perché è corto, ma visto quello che avevo letto in giro mi sarei aspettata dei contenuti più pregni e meno stereotipati。 。。。more

Diego Barlettani

Un libro molto pretenzioso, che vuole sintetizzare in un centinaio di pagine lo storico conflitto tra le nuove generazioni e quelle vecchie。 C’è da dire che Serra fa del suo meglio per adempire al meglio al compito di farsi portavoce di questa guerra eterna e riesce a non deludere troppo。 Molto apprezzabile la predica a doppio taglio, che ferisce sia i giovani che i loro predecessori, riassunta nel personaggio di Brenno。 Tuttavia, la lettura è molto pesante in alcune parti, in cui a termini molt Un libro molto pretenzioso, che vuole sintetizzare in un centinaio di pagine lo storico conflitto tra le nuove generazioni e quelle vecchie。 C’è da dire che Serra fa del suo meglio per adempire al meglio al compito di farsi portavoce di questa guerra eterna e riesce a non deludere troppo。 Molto apprezzabile la predica a doppio taglio, che ferisce sia i giovani che i loro predecessori, riassunta nel personaggio di Brenno。 Tuttavia, la lettura è molto pesante in alcune parti, in cui a termini molto bassi si alternano (volutamente?) vocaboli definitivamente troppo aulici, che stuccano molto。 。。。more

Ilaria Panzeri

Un libricino che si legge in fretta。 Molto scorrevole e piacevole。 L´unica cosa che non ho apprezzato è l'irreale guerra tra Vecchi e Giovani。 Avrei dato 5 stelle se non ci fosse stata questa parentesi inutile。Per il resto mi ritrovo molto nel pensiero del protagonista padre。 Certamente non si può fare di tutta l'erba un fascio e Serra esprime questa generalizzazione della categoria giovani in maniera esasperante。 Ma se esistono i cliché è perché sotto sotto un fondo di verità c'è :)Ho trovato i Un libricino che si legge in fretta。 Molto scorrevole e piacevole。 L´unica cosa che non ho apprezzato è l'irreale guerra tra Vecchi e Giovani。 Avrei dato 5 stelle se non ci fosse stata questa parentesi inutile。Per il resto mi ritrovo molto nel pensiero del protagonista padre。 Certamente non si può fare di tutta l'erba un fascio e Serra esprime questa generalizzazione della categoria giovani in maniera esasperante。 Ma se esistono i cliché è perché sotto sotto un fondo di verità c'è :)Ho trovato il testo ironico e al contempo molto reale。 。。。more